Nel terzo trimestre 2025, UCIMU rileva ordini di macchine utensili stabili (+1,1%), con calo all’estero (-7,7%) e crescita interna (+12,4%). Focus su politica industriale.

Nel terzo trimestre 2025, gli ordini di macchine utensili sono risultati stazionari rispetto allo stesso periodo del 2024, con un incremento complessivo dell’1,1%. A comunicarlo è UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, sulla base dell’indice elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa.
L’incremento degli ordini interni (+12,4%) compensa solo parzialmente il calo delle commesse estere (-7,7%), evidenziando una fase di incertezza per il comparto, influenzato da dinamiche geopolitiche, difficoltà nel settore automotive e instabilità sui mercati internazionali.
Ordini macchine utensili Q3 2025: stabile il mercato, segnali contrastanti da interno ed estero
Nel periodo luglio-settembre 2025, l’indice UCIMU degli ordini di macchine utensili si è attestato a 53,3 (base 100 = anno 2021), registrando una crescita dello 1,1% su base annua.
- Ordini interni: +12,4% rispetto al Q3 2024 (indice a 15,4)
- Ordini esteri: -7,7% rispetto al Q3 2024 (indice a 87,1)
Nonostante il dato positivo sul fronte interno, la domanda nazionale resta debole in valore assoluto e non compensa il rallentamento del commercio internazionale.
Criticità globali e incertezza nel settore automotive preoccupano i costruttori
Secondo il presidente Riccardo Rosa, il contesto resta fragile:
- l’automotive europeo è in crisi, complice la transizione elettrica e l’assenza di investimenti da parte dei carmaker.
- la crisi tedesca e il conflitto Russia-Ucraina aggravano l’instabilità dell’area UE.
- i settori alternativi non sono in grado di compensare il calo di uno dei principali sbocchi produttivi.
Rosa sottolinea l’urgenza di un allungamento dei tempi della transizione green e l’apertura a forme alternative di propulsione per preservare l’industria manifatturiera europea.
Mercati esteri sotto pressione: pesa l’incertezza dagli Stati Uniti
Anche sul fronte extra-UE, emergono nuove difficoltà. In particolare, l’“incertezza Made in USA”, alimentata da politiche protezionistiche e dazi, impatta sulle esportazioni di macchine utensili italiane verso gli Stati Uniti. Secondo Rosa: “Alcune aziende segnalano problemi nelle consegne di macchinari per gli USA. L’instabilità dell’amministrazione americana frena l’attività di esportazione”.
Politica industriale 2026-2027: UCIMU chiede misure strutturali e immediate
Guardando al prossimo biennio, UCIMU si appella al governo per un nuovo piano di politica industriale che sia realmente efficace e operativo fin da inizio anno. Tra le richieste:
- una misura unica, preferibilmente sotto forma di credito d’imposta
- premialità per produzione Made in EU
- una dotazione economica adeguata a sostenere l’adozione di tecnologie digitali e AI
- evitare i ritardi di attuazione visti con il piano Transizione 5.0
Rosa conclude: “L’industria manifatturiera italiana ha bisogno di certezze e strumenti forti per reagire alla pressione asiatica e al blocco degli investimenti. Solo così possiamo rilanciare il comparto dei beni strumentali”.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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