Assofermet ha fornito un’analisi aggiornata a giugno 2025 sui principali materiali metallici – rottame ferroso, inox, ghisa e ferroleghe – per professionisti della lamiera e della lavorazione metalli.

Nel mese di giugno 2025, i mercati di rottame ferroso, inox, ghisa e ferroleghe hanno evidenziato segnali misti, tra prezzi instabili, domanda debole e forti pressioni concorrenziali. Le quotazioni sono state influenzate da fattori macroeconomici e dinamiche internazionali, con un impatto diretto sui processi di approvvigionamento nella lavorazione della lamiera e nella produzione metallurgica. In questo aggiornamento, Assofermet offre una panoramica tecnica utile a chi opera nel settore, con focus su disponibilità, prezzi, trend internazionali e aspettative per luglio.
Rottame ferroso: volatilità e disponibilità ridotta
Il mese di giugno si è aperto con un parziale recupero delle quotazioni (+10 €/ton), ma la tendenza si è invertita nell’ultima settimana, annullando i guadagni. Il mercato ha risentito della ridotta produzione industriale, che ha limitato l’offerta di rottame, soprattutto di qualità come lamierino e demolizioni speciali. Questi ultimi, sempre più rari, sono stati scambiati a prezzi superiori rispetto a quanto riconosciuto dalle acciaierie. Il divario tra domanda e offerta si è dunque allargato. In parallelo:
- continuano gli arrivi via mare di rottame e billette a prezzi competitivi.
- l’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro ha reso ancora più interessante l’import di semilavorati.
Outlook per luglio: sentiment incerto, con tentativi di ribasso tra 5 e 10 €/ton. La dinamica sembra allinearsi al trend dei mercati internazionali.
Rottame internazionale e Turchia: stabilità apparente, pressione dalle billette asiatiche
Il mercato internazionale del rottame ha registrato una relativa stabilità, con variazioni contenute (circa 10 USD/mt). Nella prima metà del mese si è osservato un lieve calo, seguito da un modesto rimbalzo. Nella seconda parte di giugno, alcuni acquisti sono arrivati da USA e Paesi Baltici, con livelli attestati sui 340–345 USD/ton (CFR). Tuttavia, il volume complessivo è rimasto basso. A influenzare negativamente la domanda:
- l’interesse crescente per le billette asiatiche a basso costo
- la debolezza della domanda di tondo per cemento armato
- l’indebolimento del dollaro, che rende meno vantaggioso l’export verso mercati dollaro-dipendenti.
Le stesse dinamiche si sono riflesse anche in Europa, dove gli scambi sono stati limitati e il prezzo delle billette asiatiche (circa 460 USD) ha continuato a pesare.
Rottame inox: fermo mercato interno, export penalizzato
Nel comparto dell’acciaio inox, giugno ha confermato un forte rallentamento della domanda, con le acciaierie italiane che hanno praticamente sospeso gli acquisti. Anche il mercato indiano ha evidenziato una marcata contrazione. Le conseguenze:
- prezzi in netto ribasso
- clima di attesa da parte dei commercianti, poco propensi a vendere a valori ritenuti insoddisfacenti
- volumi di scambio stagnanti.
Un elemento critico è stato il deprezzamento del Dollaro rispetto all’Euro, che ha reso meno competitivo l’export europeo di acciaio inox. Questo ha contribuito a ridurre ulteriormente le opportunità di vendita verso mercati esterni. Le stesse dinamiche hanno colpito anche le superleghe e gli acciai rapidi, in particolare le torniture, dove si registrano ulteriori ribassi.
Ghisa di affinazione: offerta abbondante e prezzi sotto pressione
La ghisa di affinazione ha mantenuto una tendenza debole sul fronte dei prezzi. Nonostante la riduzione delle quotazioni, l’ampia disponibilità di materiale russo sdoganato ha soddisfatto le esigenze di acciaierie e fonderie, coprendo buona parte del secondo semestre. Alcuni punti salienti:
- ghisa ucraina: scambi a USD 420/430
- in Turchia e Asia: scambi limitati, con prezzi in calo (USD 300/335)
- assenza di esportazioni russe per mancanza di domanda.
La debolezza del dollaro non è stata sufficiente a ridurre significativamente il gap tra prezzo di rottame e ghisa. Le fonderie, in particolare, hanno limitato gli acquisti per via della scarsa attività produttiva.
Ghisa ematite: mercato rallentato e in attesa dei dazi EU-USA
Giugno ha confermato la crisi del comparto fonderia, come discusso anche da ASSOFOND. Domanda e produzione restano a livelli minimi, con aziende che preferiscono non pianificare acquisti a medio termine. Fattori aggravanti:
- incertezza globale
- attesa per la risoluzione del negoziato daziario UE-USA
- rallentamenti logistici legati a lavori sulla rete ferroviaria europea.
La sospensione temporanea dei dazi ha immobilizzato il mercato, rendendo irrecuperabili le settimane di produzione perse.
Ghisa sferoidale: domanda debole e prezzi in calo
Anche la ghisa in pani ha risentito del clima generale. Le fonderie, con capacità produttiva ancora ridotta, hanno limitato fortemente gli acquisti.
- Lieve calo dei prezzi, favorito dall’indebolimento del dollaro.
- Scorte russe abbondanti, sufficienti fino all’autunno.
- Maggiore attrattività del mercato USA, dove i prezzi sono più elevati rispetto all’Europa.
Ferroleghe: mercato statico in attesa delle decisioni UE
Nel comparto ferroleghe si osservano movimenti minimi, con prezzi in calo selettivo:
- stabili: FeCr (LC e HC), FeSi
- in calo: FeMn, FeSiMn di origine europea, FeMo.
L’incertezza normativa legata alle misure di salvaguardia europee tiene il mercato in stand-by. La domanda rimane debole, ma la limitata disponibilità secondo Assofermet aiuta a mantenere una certa tenuta sui prezzi.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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