Il settore acciai piani e inox resta debole: CBAM, dazi USA e domanda stagnante pesano su distribuzione e prezzi. Focus Assofermet su scenari e criticità.

Il mercato acciai 2025 si conferma incerto e in affanno. Secondo la più recente nota di Assofermet, i mesi estivi hanno visto una ripresa marginale dei prezzi, ma domanda stagnante e incertezza normativa – dal CBAM ai dazi USA – frenano la distribuzione e la redditività nel settore.
Mercato acciai 2025: ripresa debole per gli acciai piani
Nel bimestre luglio-agosto, i centri di servizio hanno registrato un moderato ritorno dell’interesse da parte dei buyer, grazie al parziale rialzo delle quotazioni d’acquisto. Tuttavia, il comparto ha incontrato serie difficoltà a:
- trasferire i costi in aumento alla clientela
- contrastare la debolezza della domanda
- superare il clima di incertezza generale.
Settembre si apre in continuità con il trend negativo, aggravato dalle preoccupazioni legate al CBAM.
CBAM: un’incognita normativa per il 2026
A partire da gennaio 2026, le importazioni di acciaio saranno soggette all’obbligo di certificati CBAM, da acquistare a partire da febbraio 2027. Tuttavia, ad oggi:
- non esistono basi di calcolo ufficiali dalla Commissione UE
- le aziende non possono stimare l’impatto economico reale
- i rischi di rallentamento e aumento dei costi sono concreti.
Inoltre, l’evoluzione della normativa che dovrà sostituire la Misura di Salvaguardia UE (in scadenza a giugno 2026) resta un ulteriore punto critico per il comparto siderurgico.
Dazi USA e flussi deviati: mercato acciai in Europa sotto pressione
Gli attuali dazi americani su acciaio e alluminio stanno riducendo le esportazioni verso gli Stati Uniti. Il rischio per il mercato europeo è doppio:
- aumento dell’offerta interna a causa della deviazione dei volumi dal Far East
- compressione dei prezzi, soprattutto per i prodotti standard.
Assofermet ha già segnalato questi elementi alla Commissione UE, chiedendo attenzione nella revisione della politica commerciale europea.
Piani inox: domanda ancora debole, scorte alte
Il comparto degli acciai inox continua a registrare performance sottotono:
- volumi bassi e prezzi ai minimi a luglio
- nessun segnale di ripresa nella prima settimana di settembre
- scorte elevate e lead-time produttivi corti limitano l’attività di acquisto.
Le aspettative sono ora concentrate su un possibile rimbalzo delle quotazioni nell’ultima parte dell’anno, soprattutto per alcune qualità specifiche.
Magazzini dal pronto: edilizia debole, segnali misti
Luglio e agosto 2025 hanno mostrato andamenti simili all’anno precedente, con una leggera spinta nei:
- tubi a freddo
- prodotti cavi.
Tuttavia, il settore dell’edilizia continua a frenare la ripresa, con difficoltà persistenti per:
- tondo per cemento armato
- rete elettrosaldata
- prodotti da costruzione.
Settembre parte con segnali moderatamente positivi, ma la gestione delle scorte e l’andamento della domanda nei settori automotive ed edile saranno cruciali.
Incertezza e attenzione strategica per il 2026
Il quadro delineato da Assofermet evidenzia come il mercato acciai 2025 sia in una fase di transizione complessa, segnata da:
- incertezze normative (CBAM, dazi, salvaguardia)
- debolezza strutturale della domanda
- pressioni su prezzi e distribuzione.
Le aziende della filiera dovranno affrontare il 2026 con una strategia attenta, capace di gestire la volatilità e anticipare gli impatti normativi in arrivo.
a cura di Maria Bonaria Mereu
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