Banche e imprese insieme per vincere

I primi mesi del 2024 sono stati caratterizzati da una stagnazione dell’economia italiana ma segnali di miglioramento fanno sperare in un secondo semestre migliore. Secondo Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, bisognerà attendere il 2025 per parlare di una vera e propria ripresa. Gli incentivi del Piano Transizione 5.0 potranno fare la differenza a favore di un incremento di produttività; la collaborazione tra banche e imprese favorirà la crescita e spianerà la strada alla rivoluzione green e digitale.

Dopo l’annus horribilis 2020 in cui il Covid aveva messo a dura prova il sistema economico e sanitario mondiale, negli anni successivi c’è stata una generale ripresa. I primi mesi del 2024 hanno registrato però un rallentamento che ha interessato in particolare l’area euro.
In questa intervista il Dott. Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, propone alcune interessanti riflessioni sulla situazione economica, monetaria e industriale italiana, sulle sfide presenti e future che le nostre imprese, con l’aiuto degli incentivi governativi e il supporto delle banche, stanno affrontando e vinceranno in futuro. Riflessioni che saranno approfondite e sviluppate da De Felice in qualità di relatore in occasione della Convention della Lamiera, l’evento organizzato da TecnoLamiera e Tecnologie Meccaniche e patrocinato da Ucimu – Sistemi per Produrre e Fondazione Ucimu in programma il 17 maggio al Kilometro Rosso (BG).

Inflazione e ripresa economica

L’accelerazione della dinamica dei prezzi nel 2023 ha costretto le banche centrali, dopo un lungo periodo di tassi a zero o negativi, a iniziare un rapido percorso di incremento dei tassi di interesse. Tutto questo ha provocato una restrizione delle condizioni del credito, rendendo, per esempio i mutui a tasso variabile più costosi per le famiglie e le imprese. La crescente inflazione ha quindi eroso la capacità di spesa del tessuto sociale-economico, con conseguente calo dei consumi. Nella prima parte del 2024 si è registrata una sostanziale stagnazione dell’economia. Gli indici anticipatori lasciano però ben sperare in un miglioramento graduale nel secondo semestre di quest’anno. Tuttavia, secondo De Felice bisognerà aspettare il 2025 per parlare di una vera e propria ripresa economica.

Incentivi e Transizione 5.0

Analizzando più da vicino la situazione economica italiana emerge che l’Italia sta andando meglio rispetto ad altri paesi europei. Nel quadriennio dal 2021 alle previsioni del 2024, il nostro Paese ha una crescita del 5.7% in termini cumulati contro il 4.3% della media europea, il 3.9% della Francia e l’1.5% della Germania.
Perché l’Italia in questa fase si trova favorita? Merito degli incentivi. Dal 2016 al 2023 gli investimenti nel nostro Paese sono cresciuti del 35.7%, in Francia del 19% e in Germania appena del 4.5%. Sicuramente il Piano Transizione 5.0 è un supporto importante ma mancano ancora i decreti attuativi e questo inevitabilmente crea un clima di attesa e di prudenza nelle imprese.

Banche e imprese una sinergia vincente

Oltre agli incentivi, per abbattere l’inflazione e sostenere la crescita dell’industria italiana è fondamentale un lavoro di squadra basato su dialogo, confronto e collaborazione tra banche e imprese. Le banche non si limitano semplicemente a fornire un credito ma supportano le imprese nel percorso verso la transizione green e digitale con prodotti dedicati e finanziamenti specifici. Le imprese devono avere una visione più aperta e lungimirante sui progetti futuri. La nostra filiera produttiva è rappresentata da tantissime realtà medio-grandi che fanno dell’Italia il secondo paese manifatturiero d’Europa. Ogni anello di questa catena del valore è fondamentale e va salvaguardato affinché l’industria italiana sia sempre sinonimo di qualità nel mondo.

Nel video seguente l’intervista al Dott. Gregorio de Felice. Buona visone!

Scoprite di più sulla Convention della Lamiera e iscrivetevi all’evento!

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a cura di Maria Bonaria Mereu